SENSIBILITÀ

da | Irriverenti

Oggi è una bella giornata perché la prospettiva della zona gialla non può che rallegrare gli animi. Ma è anche l’ennesima giornata in cui la mia preghiera ha le stesse parole di ieri: che una ritrovata sensibilità scenda nel cuore di tante più persone possibile.
La sensibilità è per me la più alta forma di intelligenza e per questo credo vada coltivata per una vita intera, affinchè possa sempre crescere e raffinarsi.

Nonostante la raccolta di 450.000 firme contrarie, il consiglio di stato ha deciso che scimmiette meravigliose, quali sono i macachi, potranno essere torturate in nome della scienza. Questi esseri così somiglianti a noi, per loro sfortuna,  torneranno ad essere sottoposti ad esperimenti aberranti sotto la solerte supervisione di dottori veterinari ed emeriti scienziati. Una senatrice a vita ha commentato così la decisione: “La scienza ha vinto sulla propaganda”.

Propaganda?! Chiedere che degli esseri viventi non siano torturati è propaganda?! Se sancire un limite umano e morale tra il mezzo utilizzato e il fine da raggiungere è propaganda allora perché non usare il napalm per diserbare?!

L’insensibilità fa deragliare verso un burrone credendo di prendere il volo per la via lattea.

Quando ogni mezzo è lecito e qualunque fine consentito significa che si è persa la misura. Quando la sofferenza di un essere vivente per noi non vale più nulla si è persa più che la misura: si è perso il senno e con lui il senso. Significa che siamo andati così lontani da noi stessi da non sentire più nulla. E questa si chiama insensibilità: la madre di tutte le sciagure. L’insensibilità fa deragliare verso un burrone credendo di prendere il volo per la via lattea.
Nessun bambino sano si sognerebbe mai di ignorare il grido di dolore di un altro essere vivente. Questo fino a quando non gli viene insegnato che la sua sensibilità non è un dono che aiuta a comprendere i limiti da non superare ma un debolezza che gli impedisci di superarli!
Nel momento in cui le innate qualità dell’essere umano vengono sotterrate ogni aberrazione diviene possibile e la nostra vera evoluzione interrotta.

la sensibilità ci rende umani

Ogni persona che ha interrotto l’hobby o il mestiere di uccidere racconta sempre la stessa storia: ”Quella volta nei suoi occhi ho visto qualcosa…” e ancora “il suo sguardo era così…”. Il riferimento agli occhi è sempre presente nel risveglio della sensibilità.
E allora mi viene da citare la stimata veterinaria dottoressa Facciocchi:”E abbiate il coraggio di guardarli negli occhi!” perchè è la sensibilità che ferma la mano in tempo, che guida oltre il buio dell’ignoranza, che apprezziamo quando ricevuta in regalo. E’ la sensibilità che ci rende umani.

Ho reso il risveglio della sensibilità il mio obiettivo, la mia passione, il mio mestiere e uno scopo di vita. Quando assisto a queste opere di ”propaganda” mi viene solo voglia di stringere sempre più forte le mani di tutte quelle persone che con crescente consapevolezza e ritrovata sensibilità stanno costruendo una catena umana a protezione di tutti noi.

Irene

P.S.  non giustificare la violenza verso chi non può difendersi non significa essere animalisti, significa essere umani.

Buona zona gialla a tutti.

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